Oggi ho digitato uno status su Facebook che mi ha fatto riflettere: la frase era più profonda di quanto inizialmente credessi quando mi è scaturita dalla mente, imponendosi per essere scritta da qualche parte. Ho voglia dunque di sprecare due parole in più per parlarne, magari per scoprirne qualche aspetto che ancora non ho messo a fuoco.

Nel mio post, paragonavo gli esseri umani ai pacchetti dati che transitano per Internet: essi sono composti da due parti, i dati e l’intestazione -l’header– che ne definisce parametri di vitale importanza per la sua corretta consegna. Anche noi, come loro, disponiamo di una sorgente e una destinazione: proveniamo da qualche posto e c’è sempre una direzione dove camminiamo, seguendo la scia della stella cadente dei nostri sogni, un po’ come si dice fecero i Re Magi nella fatidica notte che li rese famosi in eterno. Siamo marcati da un cosiddetto TTL, Time To Live: il tempo che abbiamo prima di scomparire dal traffico della rete, che nel caso dei pacchetti viene decrementato ad ogni router che attraversano, mentre noi lo vediamo diminuire ad ogni ciclo del sole e della luna nel cielo.

Il percorso, tuttavia, non è privo di ostacoli: strada facendo potremmo smarrire la via e rimanere persi, potremmo frammentare parti della nostra anima e vagare in preda al disordine, potremmo venire corrotti e permanentemente segnati degli errori in cui incappiamo nella nostra strada. E’ qui che interviene l’altro campo dell’header degli esseri umani: la checksum. Nei pacchetti della rete, questo è un campo usato per controllare la correttezza dei dati e scoprire se i bit di cui sono composti presentano errori. E chi può ricoprire al meglio questo ruolo se non le persone più vicine a noi? Che sia la famiglia, gli amici o la persona con la quale si condivide la vita, sono loro che riescono sempre a sapere se la tua essenza ha subito corruzioni e, in tal caso, avviare le appropriate procedure per approntarne la correzione.

E’ proprio vero che tutto ciò che la scienza studia e crea è basato su un’intrinseca simulazione del mondo stesso, più o meno velata nei meandri degli aspetti tecnici. E, intrinsecamente, sono contento di avere le mie checksum… mi serviranno, perché più è lontana la meta, più si attende in coda ad altra gente, più la rete è congestionata dai numerosi pacchetti in transito e più siamo soggetti alle influenze delle perdite e degli errori.

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