Archive for dicembre, 2011


E infine siamo qui, alle soglie del 2012, il tanto temuto anno della fine del mondo secondo i Maya. Che ci crediate oppure no, ed io francamente mi ritrovo in quest’ultima categoria, è sempre un’ottima scusa per cercare di realizzare quelli che vengono chiamati i buoni propositi per l’anno nuovo. Che sia l’ultimo oppure no, viviamolo sempre come se lo fosse.
Scrivo questo post, tuttavia, per fare qualche riflessione sui dodici mesi appena trascorsi e per tracciarne un sunto definitivo.

L’anno è iniziato nel migliore dei modi: la mia carriera universitaria, dopo essere stata bloccata per oltre un anno a causa di una materia particolarmente ostica, si è sbloccata durante i primi mesi e da allora la strada è in salita: ho iniziato a poter studiare veramente, ho affrontato esami e sinora sono riuscito a superare tutte le materie che avevo tentato e posso prepararmi a quelle che affronterò nel corso del prossimo periodo, sperando che riesca ad essere produttivo quanto lo sono stato sinora.

Ho rotto con la mia ex, liberandomi da un fardello che mi stava tarpando le ali, sono riuscito a spezzare un’ombra che stava avvolgendo il mio spirito e ho riscoperto il piacere della luce, del sole e dell’essere positivi verso il mondo e verso le persone che ho intorno senza avere quel demone di nome ‘gelosia’ alle calcagna a giudicare le mie azioni e ad impedirmi di vivere appieno la mia esistenza come parte integrante della struttura della vita del mondo.

Ho aperto questo blog e tramite esso ho potuto mettere in forma scritta molti dei miei pensieri e ho potuto riflettere, perché la scrittura delle proprie riflessioni non è altro che questo. Ho avuto il piacere di avere più lettori di quanti ne avevo inizialmente previsto (nessuno, NdR) e ho potuto imprimere nei bit una parte del mio anno.

Ho ricominciato a frequentare le lezioni di yoga, nonostante i tentativi della mia ex di dissuadermi dal farlo. Mi sono reso conto dell’irregolarità del mio respiro, della quiete soltanto apparente che si mostrava in superficie ma che non affondava nelle profondità della mia anima e ho messo rimedio a tutto: ho richiamato a me la Pace perché potessi diffonderla agli altri, ho trovato il mio Equilibrio, ho composto la mia figura in quella del Tutto e ho visto il Tutto modellarsi nel mio corpo.

Ho finito di scrivere il mio secondo libro, di cui sono tremendamente fiero, e sono riuscito a scrivere metà del mio terzo: un ritmo incredibile, se si pensa che solo per il primo ho impiegato tre anni. A proposito di quest’ultimo, ho potuto finalmente finire i lavori di correzione e inviarlo nella speranza di ricevere una proposta editoriale.

Credo di aver preso due cotte, seppur entrambe in un senso non convenzionale: la prima durante un matrimonio sulla terrazza di un castello affacciato su una scogliera a ridosso del mare, nel quale si proiettava l’immagine della luna estiva della sicilia, l’altra volta durante la massima espressione dell’energia del mio spirito che si è sviluppata nel mese di Agosto: l’estate mi ha portato una quantità immane di Luce, solo perché il mio cuore era pronto a riceverla.

Ho ricevuto il Cuore d’Oro di Lugh, qualcosa che neppure io riesco ancora bene a spiegare ma che dimora in me, pronto ad essere richiamato ogni volta che dovessi sentirmi preda delle Tenebre ed in grado di schiarire il cielo sopra di me a mostrarmi le stelle.

Ho programmato, perfezionato il mio stile, sviluppato nuovi progetti, approfondito la mia istruzione, impratichito nelle tecniche, svolto lavori per varie aziende e sono soddisfatto della maniera in cui ho condotto il mio piccolo mestiere.

Ma ciò che più di ogni altra cosa vorrei ricordare sono le persone che mi sono state accanto: nel corso di quest’anno ho avuto l’occasione di socializzare e conoscere molte anime, di fare conoscenze e di sviluppare legami. Ho conosciuto persone bellissime, ho riscoperto il valore di quelle che ho accanto e ho lasciato andare quelle che avevano già compiuto il loro scopo nella mia vita e che non avevano altro da fare in essa.
Se in questo momento stai leggendo, ma anche se non lo stai facendo, allora voglio dirti questo: grazie per aver benedetto la mia vita con la tua presenza. Grazie per essere parte del mondo che mi circonda, del mio mondo, della struttura con la quale interagisco e vivo: ti auguro ogni bene possibile e che la Luce possa sempre essere tua fedele compagna, se vorrai accettarla nella tua vita.

Al tempo stesso, desidero chiudere i conti con il mio passato.
Ecco allora che perdono tutti coloro che mi hanno fatto arrabbiare, irritare, innervosire, coloro i quali con cui non ho avuto un bel rapporto o con cui sono entrato in contrasto, anche solo con il pensiero. Per l’anno nuovo ricominceremo dall’inizio, senza brutte scie lasciate da quello appena passato (tranne per la mia ex, è chiaro: l’ho già perdonata e non sono più in collera, ma che stia lontana da me perché ormai è fuori dal mio universo) e chiedo voi di perdonarmi nel caso in cui, volontariamente o meno, le mie azioni o la mia presenza possono aver ferito qualcuno.

Questo post è molto più lungo di quelli che faccio abitualmente, ma è stato necessario per poter riepilogare, seppur sommariamente, tutto ciò che mi è accaduto quest’anno.
Spero di poter fare un resoconto altrettanto bello del 2012, anche se so che non vi è mai Luce senza Tenebra e che al giorno deve, prima o poi, succedere la notte. Il punto chiave, tuttavia, non è l’ubicazione del sole rispetto a noi, ma quella nostra rispetto a lui. Io sono un druido, sono un Guerriero della Luce e prometto, anche quest’anno, di combattere nel mio piccolo mondo nel nome di Dio e dell’Amore.

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Errare humanum est

Viviamo in un mondo dove la perfezione non esiste in natura.

Non esistono perfetti conduttori o perfetti isolanti, non esistono superfici perfettamente adiabatiche, non esistono gas che obbediscano tutti alla stessa legge, non esistono piani senza attrito, non esistono fili elettrici che non modifichino la tensione del circuito, non esiste materia puntiforme, non esistono integrali completamente esatti, nè strumenti in grado di rilevare misure del tutto accurate. Sono un’utopia le macchine termiche e frigorifere che funzionino alla perfezione, esistono solo approssimazioni e modelli.

In un mondo così fatto, come si può chiedere all’uomo di essere perfetto, anziché sè stesso? Come si può farlo sentire in dovere di dover esprimere sè stesso attraverso la perfezione anziché delle sue sfumature grigie? Noi siamo i figli dell’imperfezione e il difetto è ciò che per noi diventa arte: rifugiamo tutto ciò che ci rende uguali, evitiamo categoricamente ciò che potrebbe separare la nostra mente dal nostro cuore e cerchiamo, anche inconsciamente, di mettere la firma della nostra anima in tutto quel che facciamo.

Siamo affascinati da ciò che non è perfetto: ci dedichiamo all’Arte e la veneriamo come un culto, in tutte le sue forme, e solo pochi sarebbero in grado di definire il prodotto artistico umanitario come un elemento secondario allo sviluppo della nostra cultura e del nostro Io. Siamo sicari dell’Amore e questo ricerchiamo, nonostante sappiamo tutta l’imperfezione che esso comporta, nella sua forma più umana.
Non guardiamo solo ai pregi, non sopporteremmo una vita senza sbagli. Necessitiamo di macchie, sbavature, errori, le nostre idee sono tutt’altro che parallele e finiscono per scontrarsi tra di loro molo prima dell’infinito. Eppure, eccoci qui: abitanti della Terra, figli del cielo e del cuore di fuoco del mondo, temprati tra la luce e il buio, tra il giusto e lo sbagliato, forgiati pieni di mancanze nella forma dell’Equilibrio.

Osservate con quanta previdenza la natura,
madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque
un pizzico di follia. Infuse nell’uomo più passione che ragione
perché fosse tutto meno triste, difficile, brutto, insipido, fastidioso.
Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza,
la vecchiaia neppure ci sarebbe. Se solo fossero più fatui,
allegri e dissennati godrebbero felici di un’eterna giovinezza.
La vita umana non è altro che un gioco della Follia.
Il cuore ha sempre ragione.