logoedenSono di ritorno da due giornate tremendamente stancanti, seppur parimenti spettacolari.
Nella mia lunga carriera da nerd, per di più specializzato in giochi di ruolo, mancava ancora una delle esperienze di gioco più estrema: il live. Per chi non sapesse cosa sia, si tratta di un’interpretazione dal vivo dei propri personaggi e delle situazioni e ambientazioni che essi vivono. Ho deciso di provare anche quest’esperienza, dopo aver sentito parlare di questo gruppo di ragazzi che organizzavano eventi di questo tipo e che si riuniscono sotto il nome di Progetto Eden.
Contrariamente a quanto si pensi, questo LARP (Live Action Role-Playing) non si ambientava in un mondo fantasy, bensì in una sicilia post-apocalittica, ridotta ad un cumulo di macerie dopo la comparsa di una malattia, portata dalle piogge, che mutava le persone in zombie, altresì noti come Infetti.

borgo-schiro-10026-large_slideshowLocation del gioco è stato, questo weekend, Borgo Schirò, un quartiere inizialmente destinato ad ospitare i contadini e le loro famiglie che è stato progressivamente abbandonato nel dopoguerra e che, al giorno d’oggi, è ormai diventato un decadente borgo fantasma.

Non starò qui a raccontarvi tutto quanto è successo, perché il racconto più breve che ne ho fatto al telefono è durato cinquanta minuti, ma cercherò comunque di rendervi un’idea. Io impersonavo un medico, appena giunto al Borgo e che, insieme ad altri nuovi arrivati, ha incontrato un gruppo di persone che si facevano conoscere con il nome di Ribelli: uomini e donne che si vogliono opporre alla disumanità crescente in cui ormai vive il mondo in seguito all’apocalisse. Il comandante ci ha accolti tutti nel gruppo, ma ci ha messi in guardia: anche loro sono appena arrivati là dove siamo, un borgo noto con il nome di A 24 sotto il controllo di un certo Commando Suicida, i più temibili seminatori di morte tra tutti i predoni che abitano in sicilia. La storyline è ruotata intorno alla nostra presa di possesso del luogo, alla preparazione all’attacco e al combattimento stesso che è infuriato tra il nostro gruppo e il Commando Suicida. In qualità di medico, non ho partecipato in prima linea alle battaglie ma sono sempre rimasto nelle retrovie, curando i feriti a mano a mano che questi mi venivano portati.

150156_10201001342902001_491549125_nL’esperienza, nel suo complesso, è stata spettacolare. La location era magnifica: edifici in disuso, dal pavimento divelto e ripieni di detriti e macerie, dai muri scrostati e crepati, senza la minima traccia di illuminazione elettrica. Le persone con cui ho giocato si sono rivelate bravissime sia ad interpretare i propri personaggi che nel curare la loro estetica. Tutto l’ambiente che si è venuto a creare è stato tremendamente coinvolgente, tanto che a solo qualche ora dall’inizo ho dimenticato di trovarmi dentro un gioco.
Si sono create tantissime situazioni, belle e brutte ma in ogni caso divertenti, che credo non riuscirò più a dimenticare: l’attacco degli Infetti in mezzo alla piazza, la difesa dell’ambulatorio abbandonato contro le fazioni avversarie, la lunga attesa al buio, spalla contro spalla con un uomo che non conoscevo ma che faceva parte del mio stesso gruppo, la tempesta che è scoppiata quando abbiamo deciso di unire le forze per combattere il nemico comune, il feroce scontro con quest’ultimo sotto il colonnato della vecchia scuola, i miei guanti in lattice completamente strappati e insanguinati al termine di tutte le operazioni mediche avvenute durante e dopo il combattimento. L’accesso alla chiesa abbandonata, lo scontro con gli Infetti al suo interno, la barricata del luogo e il truce scontro con i cannibali che avevano deciso di far di noi un grande pasto, l’attesa fino all’alba dentro quelle mura un tempo sacre. La parte migliore del gioco, tuttavia, è stato il giorno successivo, in cui ho unito le forze con un altro medico per cercare di trovare un antidoto ad una tossina che era stata fatta inalare a tutti durante la difesa della chiesa. In seguito, il disastro: un Infetto apparso dal nulla, mentre ero solo. Il morso, il salvataggio e tutto ciò che ne è seguito: nonostante fossi stordito e dolorante solo nel gioco, ammetto di ricordare poco anche nella realtà di tutto ciò che mi è accaduto intorno, degli uomini che volevano uccidermi dopo aver constatato il morso, degli altri che hanno deciso di salvarmi la vita, dell’iniezione che mi ha permesso di continuare a vivere.

544375_10201086054059928_1697463167_nNon riuscirò a scrivere un post che possa rendere giustizia a tutto quanto. So solo che questa non sarà l’ultima esperienza che intendo fare di questo tipo e che spero di poter tornare presto ad interpretare il mio personaggio in mezzo a quell’universo fatto di pericoli diurni e notturni, situazioni al limite, strazianti attese e battaglie adrenaliniche.

 

 

Per saperne di più: http://www.arborealive.it/eden.php
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