Ci sono quelle albe maledette che, un paio di volte nella vita, ti appesantiscono l’anima anziché alleggerirla. Sono quelle albe che non sorgono insieme a te, ma che anzi ti trovano, lento e assonnato, a camminare sulla strada per casa con i capelli sfatti e un’espressione a metà tra il felice e il pensieroso. Sono quelle albe che seguono notti così intense, così piene di emozioni, così tirate verso il limite dell’umana comprensione e capacità di accettazione che rendono palese il fatto che, qualunque cosa possa accadere il giorno successivo, non sarà mai neanche lontanamente paragonabile a quanto è già accaduto. Quelle albe segnano una sorta di limite: sono una sottile linea di confine che appare nell’esatto momento in cui il passato è troppo pieno e il futuro troppo vuoto, mentre il presente è ridotto ad un mero periodo di transizione carico di speranze. Eppure, io so già di aver fatto il passo più lungo della gamba e so bene che, quando la parte migliore si presenta all’inizio, significa che ciò che rimane della strada è il tratto in salita.
Consapevole di tutto ciò, prima di aprire il cancelletto di casa mi volto e poggio la schiena contro l’inferriata carica del freddo della notte appena dissoltasi, per poi lasciarmi scivolare lentamente a terra, sedendomi contro il gradino. Intorno a me, riparte la vita: la gente esce di casa, ancora assonnata, ed entra in auto per dirigersi al lavoro. Qualche uccello si leva nel cielo ancora sonnecchiante e i suoni del mondo, a poco a poco, si risvegliano. Io, però, non ho voglia di unirmi a loro. Ho bisogno, semplicemente, di ripetermi due parole: carpe diem.
Qualche mese fa scrissi che «la spettacolarità dell’esistenza è la consapevolezza di essere padroni di un momento unico e prossimo a sparire». Oggi, penso che avevo dannatamente ragione ma che non avevo preso in considerazione ciò che accade quando quel momento è ormai scomparso, rimanendo solo un ricordo.
Osservo il cielo bluastro che precede l’apparizione del sole e penso che da ora inizieranno i problemi. Ancora una volta.
“Guess it’s true, I’m not good at a one-night stand
But I still need love ‘cause I’m just a man
These nights never seem to go to plan
I don’t want you to leave, will you hold my hand?Oh, won’t you stay with me?
‘Cause you’re all I need
This ain’t love, it’s clear to see
But darling, stay with meWhy am I so emotional?
No, it’s not a good look, gain some self-control
And deep down I know this never works
But you can lay with me so it doesn’t hurt”–Sam Smith