Category: Spirito


La fisica del divino

Non bisogna mai trascurare la propria anima. La gente si plasma e si deforma nella quotidiana corsa mondana, senza riflettere sul fatto di avere uno spirito. La cosa più banale del mondo, l’energia, viene meno tra gli impegni del giorno. Eppure, cosa c’è di più fondamentale? Forse con lo spirito non si faranno i soldi, ma non è con i soldi che si raggiunge un’esistenza completa. La gente guarda avanti, verso i suoi obiettivi: costruisce un palazzo, dimenticandosi delle sue fondamenta, quella cosa che sta nascosta sottoterra, celata agli occhi del mondo. Eppure colui che mira alla Babele personale sa che la prima cosa da curare è il terreno dove poggerà la propria opera. Cosa accadrebbe se, durante la costruzione, venisse meno? Passeremmo il resto della nostra vita a spolverare le macerie di un sogno che ha provato ad innalzarsi più in là di quanto la nostra fede non fosse in grado di sostenere: non necessariamente la fede in un Dio, ma anche quella verso noi stessi e i nostri desideri. Le fondamenta solide sono le basi per le torri più alte.

Come si cura lo spirito? Rendendosi conto della sua presenza, percependolo tra la carne ed i pensieri, divenendo consci del suo peso. Nel momento in cui l’anima cessa di essere qualcosa di astratto ed invisibile, allora permettiamo alla nostra coscienza e di slittarvi e di assumere un controllo maggiore sulle nostre vite. Qualcora ci rendessimo conto del fluire dell’energia e della sua fisica divina, allora saremmo in grado di comprenderne il funzionamento e di attirare la luce a noi, di assorbire l’oro liquido del Sole e di irradiarlo intorno a noi. Possiamo, con un gesto volontario, permetterci di divenire stendardieri della luce, strumenti della forza divina, catalizzatori dell’amore di Dio. Qualcora decidessimo di aiutare il prossimo senza riceverne nulla in cambio, ci accorgeremmo che una ricompensa c’è e si tratta della felicità emanata da coloro nei quali abbiamo portato la luce. Più cuori avremo sanato, più ne avremo intorno, più potremo godere delle meraviglie della Vita.

Essere felici non è un atto naturale. La Natura ci ha bilanciati in una via di mezzo tra la felicità e la tristezza, con la differenza che serve un atto di volontà per essere felici, mentre basta mollare le redini per sprofondare nella tristezza. Chi tocca il fondo, però, ha un’unica possibilità: risalire verso l’alto. Nessun’anima ha il potere di rimanere ferma a lungo nello stato in cui si trova: le leggi di Newton non valgono per le energie di cui è fatto lo spirito.

Desidero ringraziare alcune persone, senza le quali questo piccolo pensiero non sarebbe venuto fuori. Voi, adesso, sapete chi siete.

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Il Desiderio

Sono di ritorno da una bella vacanza con i miei amici e porto con me alcuni bei ricordi che sono fiero di poter conservare nella mia memoria.
Per amor della sinteticità, abbiamo alloggiato in un residence sulla costa della sicilia del sud, una delle terre più calde che abbia mai visitato. Essendo il luogo non troppo grande, abbiamo potuto conoscere veramente tanta gente, fino al punto da aver quasi ottenuto lo stato familiare con un gruppo di persone giunte sin lì dalla provincia catanese. Tra spiaggia, piscina, balli e la discoteca serale, ho avuto modo di raccogliere una manciata di energia enorme, più grande di quanto possa manipolarne normalmente in ambiente quotidiano, e darne sfogo in tutti i modi possibili: credo di non esagerare quando dico che ho potuto saltare, ballare, cantare, tuffarmi nella Vita e danzare in essa come poche volte mi sono concesso di fare. Ho potuto insegnare yoga ad un piccolo gruppetto di persone e sono salito sul palcoscenico, ho infuso amore, gioia ed emozione in ogni minimo gesto.

Eppure anche stavolta -o forse proprio grazie a questo enorme fluire di energia- ho potuto provare un’esperienza un poco più profonda.

Certe volte la vita ci mette davanti a situazioni che neppure con le nostre piene facoltà mentali riusciamo a capire, ma che capitano e basta: non ha senso rimuginarci sopra, quanto invece lo ha vivere il momento. Si prendono delle scelte che non si sanno giustificare, si fanno cose che non si credevano possibili solo perché il linguaggio dell’Anima del Mondo passa dal cuore e non dal cervello.
La mia mente aveva eretto barriere, si era schermata in anticipo contro ogni possibile mossa del mio cuore. A volte si è disposti a fare qualcosa che non ci si sarebbe mai aspettato, solo per onorare quell’energia che chiamiamo Vita.


Stavo male, rientrato a casa dopo quell’ultima sera. Non trovando ristoro e conforto nel mio letto, ho deciso di uscire nuovamente fuori: la piazzetta del residence era completamente deserta alle quattro e mezza del mattino: gli ultimi avventori eravamo stati noi. Mi piazzo in una panchina da cui si possono vedere le stelle ed inizio a divagare con i pensieri per cercare di distrarmi, ma tutto è vano. Prego Dio, con insistenza, di farla affacciare dal terrazzo. Lo prego come se fossi in procinto di annegare e vi fosse una luce innanzi a me ad indicare l’aria, così vicina ma al tempo stesso irraggiungibile. Il mio amico è rimasto con me, mi ha ascoltato, e per questo ne sono grato, ma alle cinque gli ho consigliato di tornare a letto: non v’era altro che lui potesse fare per me, aveva giocato la sua parte e l’aveva fatto bene, ma ora toccava a me procedere.
Mi siedo nello spiazzale spazzato dal vento salmastro della notte: la palma ondeggia, le foglie vengono sospinte per terra e si ode lo spumeggiare del mare, ma io sono solo con me stesso. Passa la notte e il cielo si schiarisce: le stelle scompaiono, la luna diventa una falce quasi invisibile e i suoni della notte lentamente si zittiscono. Chiedo ancora a Dio di farla affacciare su quella terrazza, lo chiedo in continuazione, lo chiedo senza sosta: forse mi farò male, ma ho bisogno di parlarle.
Passano le ore e trovo una compagna che mi assiste durante l’alba. Decido di guardare quest’ultima per ricordare al mio animo che la luce è sempre in grado di spuntare, indosso le scarpe vecchie ai piedi per rammentarmi di tenere sempre sotto di me il mio passato.

«Guarda: nonostante tutto ciò che accadrà, queste colline saranno sempre qui, sempre le stesse. Chissà che, un giorno, uno di questi alberi non si ricordi di quei due ragazzi che sono andati a vedere l’alba all’ombra della croce»

Le ore passano, il cielo è ormai luminoso. La mia testa inizia a dondolare in avanti, ma devo reggere, ho una missione: pregare. Pregare perché esca, perché si affacci sulla terrazza.
Sono lì da quattro ore quando, alla fine, succede. Si alza prima del solito: partirà in anticipo, non aspetterà l’ora limite. Non sarei mai riuscito a salutarla se non fossi rimasto sveglio ad attendere tutta la notte. Ci sentiamo per qualche minuto, ci salutiamo rapidamente: non è ciò che mi aspettavo. Mille parole mi sono morte in gola, un’eternità di frasi sono rimaste sopite nel mio cuore e ora gravano lì, in attesa di esser dette. La guardo allontanarsi dal viale: chissà se la rivedrò mai più. Non lo so. In ogni caso, non avrei neppure dovuto dirle un granché.
Ma ciò che conta è che, alla fine, il mio desiderio, la mia preghiera si è esaudita.

Si è affacciata dalla terrazza.

Luce della Spiaggia

Quest’oggi ricorre il solstizio d’estate: è il giorno più luminoso dell’anno che dà ufficialmente inizio alla stagione estiva e alla cosidetta Metà Luminosa del calendario celtico.
Voglio proporvi un video che ho trovato sulla rete, in lingua inglese. Qui di seguito ne farò una traduzione per poter agevolare anche chi non si trovi a suo agio con questa lingua.

Altresì conosciuto come Litha, Feill-Seathain, vigilia di mezza estate e molti altri nomi, questo è il giorno più lungo dell’anno e la notte più corta e ha luogo all’incirca il 21 Giugno.
Il solstizio avviene quando il sole raggiunge il Tropico del Cancro e tralaltro evidenzia altresì il declino del sole, come avviene inevitabilmente dopo il suo picco. La parola ‘solstizio’ deriva dal termine latino ‘solstitium’, che significa “sole fermo”. I Druidi vedevano questo giorno come l’unione del cielo e dela terra, “Alban Heruin” (“Luce della Spiaggia, NdT). Come Samhain, durante Litha il velo tra i due mondi è sottile e permette un facile passaggio tra il mondo materiale e quello spirituale. Il folklore celtico afferma che in questo giorno fate e altre creature magiche sarebbero venute allo scoperto per unirsi alle celebrazioni.
La luna piena di Giugno è nota come la “luna di idromele” o la “luna di miele”: questo perché è il tempo della raccolta di quest’ultimo e della creazione del primo. Inoltre, dopo la festività della fertilità di Maggio, Giugno si presta come un mese propizio per i matrimoni: da qui il termine “luna di miele”.
Vi sono molte tradizioni per questa celebrazione, ma come sempre è un’occasione per celebrare la Vita, la Natura, la fertilità, la Terra, le stagioni in perenne ciclo, la ruota dell’anno che gira dall’inizio dei tempi.
«Nasciamo, proviamo dolore, amiamo e muoriamo, ma le onde continuano a battere gli scogli, il tempo della semina e del raccolto vanno e vengono, ma la Terra rimane» -Anon

«Rivolgi il tuo viso al sole e le ombre cadranno dietro di te» -Proverbio Maori

Auguri per un bellissimo solstizio d’estate.

Penso che questo video possa riassumere, in soli quattro minuti, la sostanza di cui è composta l’essenza di questa festa. Ci sarebbero da spendere tante altre parole, ma non è mai stato questo lo scopo del mio blog.
La notte è calata e io, in piedi di fronte al tramonto, ho dato il mio piccolo ringraziamento alla vita. Che Dio vi protegga tutti.

Energia

Questa sera, a poche ore dalla stesura di queste poche righe, il celebre sito di e-commerce Amazon.it ha smerciato tutte le sue console Nintendo 3DS, normalmente al prezzo di 220€, alla dir-modica-è-poco cifra di 4,95€, con qualche euro in più di spese di spedizione (qui il link).
Come la comunità di fanatici di videogame ne è venuta a conoscenza, la voce si è sparsa a macchia d’olio e nel giro di un paio d’ore i magazzini sono stati interamente svuotati. Cosa accadrà, domani, è un bel mistero: manderanno email di scuse dicendo che sono desolati, ma è successo un errore interno del sistema? Spediranno comunque gli oggetti, nonostante la perdita ammonti a decine di migliaia di euro?
Onestamente mi interessa poco, dato che non ho personalmente provato: la domanda che mi incuriosisce di più è un’altra, ovvero perché è successo? Dalla mente di un apprendista ingegnere, sono quasi più interessato al come che non al cosa.

Ciononostante, tutto questo non è la cosa più particolare che mi sia accaduta oggi.

Non digiterò che poche righe, ma sentivo il bisogno di scriverlo: la seduta di yoga di oggi ha toccato un livello a cui non ero mai arrivato. Mi trovo bene con questo gruppo, sono tutte persone con cui vale la pena condividere questo tipo di esperienze, e devo dire che questa è stata la pratica più intensa che abbia mai fatto. Tutt’ora sto ancora frizzando e sento un velo di quiete incredibile addosso, quasi come se fossi distaccato dalla realtà ma al contempo maggiormente presente, incastonato nella struttura del mondo.
Ho percepito l’energia scorrere dalle mani dei miei compagni, così come ora vedo chiaramente la scritta System.out.println(“Hello world!”); che orna il footer del mio browser (Firefox, neanche a chiederlo: un eccellente tema Personas).

A me dispiace veramente, dal più profondo dell’animo, che esista ancora gente che -per principio o per convinzione- asserisca che tutto ciò non esita, che si ostini a vedere il mondo materiale come l’unico esistente e interagente con noi.

Voglio andare a dormire, sento che per stasera non ho ancora finito…